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Viaggiare al femminile in Ecuador e Galapagos

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“Le ragazze”, “las chismosas”, “las chicas”

Viaggiare al femminile in Ecuador e Galapagos

 

All’inizio del viaggio eravamo “le ragazze”: così rimangono coloro che hanno sempre la voglia di conoscere, approfondire, viaggiare. Questo appellativo ha reso subito unito questo piccolo gruppo eterogeneo. Poi, nelle borsette o nei pannelli di stoffa che vendevano al mercato di Otavalo, abbiamo visto raffigurate figure femminili stilizzate, coloratissime.

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In una borsetta erano sei, come il nostro gruppo.

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Guglielmo, la nostra impareggiabile guida, ha detto che le chiamavano le “chismosas” cioè “le pettegole”: ci è piaciuto molto e, in effetti, nei lunghi spostamenti col pulmino che si fa se non le “chismosas”? Serve a conoscersi meglio e… A ridere di gusto!

Alle Galapagos, dove ci ha raggiunto Sabrina, eravamo sette donne. Nel tavolo riservato per la colazione c’era scritto “chicas italianas” e così siamo diventate “chicas”!

Ma che c’entra tutto questo con l’Ecuador e le Galapagos?

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Allora…

Le ragazze racconteranno l’Ecuador come un Paese rimasto ancora genuino e quindi tutto da scoprire, dalle ornatissime chiese, dalle piazze circondate da eleganti palazzi e da alberi rigogliosi, da strade pulite, da donne con le gonne “gonfie”, scialli coloratissimi, colori sgargianti, bimbi appesi al collo o dietro la schiena.

Racconteranno le vie dei vulcani dalle cime innevate, spesso coperto di nuvole, altri ancora attivi e anche di paesaggi inusuali, di frutta colorata e saporita, di piccoli esperimenti nella linea dell’equatore, delle cascate gorgoglianti, del trenino che ci fa scoprire la “nariz del Diablo” zigzagando tra l’altitudine.

Possono anche raccontare le pose “sofisticate” che hanno assunto davanti allo specchio provandosi i raffinati cappelli nella fabbrica di Ortega, di colibrì coloratissimi e di vigogna tra la nebbia.

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Le chismosas invece, potrebbero sussurrare le avventure di Fabio, ma forse è più divertente sentirle raccontare da lui, magari a casa sua o in un noto ristorante di Santa Cruz gustando pesce.

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Le chicas si potrebbero anche commuovere cercando di riscrivere le sensazioni provate quanto si sono trovate a contatto con i leoni marini, le iguane, le sule dalle zampette celesti, le fragate i cui maschi mostrano un gonfio petto rosso che… Fa proprio innamorare! Della loro vita tranquilla in un ambiente surreale, a volte spettrale, con la lava dei vulcani, cactus dalle varie forme, alberi sinuosi detti “palo santo” perché profumano di incenso.

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Sensazionali anche le emozioni provate da chi ha nuotato con le tartarughe marine, le mante, piccoli squali e pesci colorati!

Tanto altro ancora potrebbero raccontare.

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È stato bellissimo aver condiviso una parte del viaggio con Fabio, un “ragazzo” che affronta la vita con negli occhi spirito di avventura, e con Guglielmo che, con competenza e professionalità, ci ha guidato per l’Ecuador facendoci scoprire e assaporare la vita di un Paese ricco di risorse umane ed ambientali.

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È stato poi bellissimo aver conosciuto Ceci (Dicsy), una donna dalla risata contagiosa che mette allegria anche con dati imprenditoriali davvero sorprendenti!

In giro con Sabrina, Lina, Elena, Lucia, Ghisa, Lucia… “ragazze”, “chismosas”, “chicas”Davvero indimenticabile!

Rosanna

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