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#SRILARCA2014 – Il ragazzo che non ha mai visto la neve

Il ragazzo che dice di non aver mai visto la neve ha occhi blu come il mare della sua Napoli e l’aria di chi sogna sempre, di chi porta una terra e le sue tradizioni sulle proprie spalle e uno sfondo di malinconia nello sguardo che sfiora l’interlocutore più attento, senza lasciarlo da solo mai.

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Ph: Ludovica Mussoni

Gaetano Mario Lopez è il più anziano, si fa per dire, del gruppo. È nato nel 1985 e il luogo più a nord d’Italia che dice di aver visitato nonostante i viaggi in Sri Lanka, in Costarica ed in altre terre lontane, è stata Bologna qualche tempo fa. Gaetano guarda fuori dal finestrino del pullman le piantagioni di tè verdissime che dipingono il paesaggio vicino e lontano e poi parla di Napoli, torna alla luce della sua città, al Vesuvio, ai suoi sogni di piccolo grande avvocato ed ai grandi misteri partenopei. La camorra, la malavita, il mare, la bellezza, i suoi occhi. Gaetano è sincero come il cielo dello Sri Lanka, che non promette mai nulla di buono ma che poi ti regala il sole quando meno te lo aspetti, fra le piantagioni di tè che qui vennero importate dagli inglesi e acacie immensi fra colline che si rincorrono fino all’orizzonte.

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Ph: Ludovica Mussoni

Raggi di arcobaleno si aprono lungo la strada tortuosa mentre cani randagi marroni attraversano la strada non curanti delle auto e delle api che sfrecciano velocemente dappertutto, spuntando come insetti dal silenzio di una curva. Prima una fabbrica di tè e la polvere delle donne che qui lavorano ad orari massacranti dal lunedì alla domenica, poi il rafting lungo le rive di un fiume in fondo alla gola di una montagna bellissima, in mezzo alla jungla. I ragazzi hanno riso, fatto il bagno, urlato, cantato e poi si sono fermati a pranzo prima di ripartire verso sud, alla volta di una città antichissima a 1700 metri di altitudine, dove gli inglesi costruirono dimore bellissime.

Ph: Ludovica Mussoni
Ph: Ludovica Mussoni

Il pullman ha sfrecciato e rallentato tra le curve e i tornanti, mentre cascate e torrenti inframmezzavano gorgoglianti le colline del tè, una pianta che colora di un verde smeraldo accecante queste valli. La stanchezza non ha mai prevalso. Ha sempre vinto il silenzio e la voglia di verde oltre l’orizzonte, seguendo le orme di popolazioni remote e le vie di comunicazione precarie di un’isola misteriosa. “Non ci crederete, ma io non ho mai visto la neve” ci dice con un filo di voce a notte fonda Gaetano di fronte a una birra, tutti seduti intorno a un tavolo. Lo guardiamo stupiti. Ma i suoi occhi sono veri. Nel suo sguardo rispunta la malinconia. “Un giorno vorrei vederla”. Fuori non fa caldo, fra il si e il no 15 gradi. C’è un fuoco acceso. Corro alla finestra. Il gruppo ride, è notte. Guardo fuori. Sembra impossibile. Ma nevica.

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