Europa Notizie da: Reportage 

Cefalonia: un sogno che si realizza.

Di Andrea Schincaglia

 

Era l’inizio del 2018, eravamo a cena a Villa Barberino, io, Sabrina e Filippo.

 

Tra un picio e un bicchiere di vino rosso, Filippo ci presentò alcune idee per il suo futuro libro.

 

Non appena ci narrò la storia di Bruno Bertoldi, rimanemmo affascinati e stupiti dalla sua mirabolante vicenda, che attraversava le profondità più buie della Storia e dell’animo umano, ma anche le bellezze della Amicizia, dell’Onestà, della Speranza e della Rinascita.

 

Appoggiammo entusiasti questa incredibile storia per il suo libro!

 

Un anno dopo, nel 2019, esce il libro edito da Longanesi, “L’ultimo sopravvissuto di Cefalonia” ed io, che avevo grandissime aspettative, lo divoro in pochi giorni.

 

Fin da quando stavo leggendo il libro, iniziava a nascere in me l’idea di fare un viaggio sulle tracce di Bruno Bertoldi, in particolare proprio a Cefalonia e sarebbe stato un sogno se quel viaggio fosse stato accompagnato proprio dall’autore del libro, Filippo Boni.

 

Ecco, dopo 3 anni di sogni, di progettazioni, di contatti e di lavoro, finalmente quel viaggio si è concretizzato per la fortuna di un gruppo di viaggiatori e lettori che proprio in questo momento sono a Cefalonia con l’autore del libro.

 

Oggi dunque, con la cerimonia di deposizione della corona al monumento ai caduti dell’eccidio di Cefalonia del settembre 1943, si chiude un cerchio per me, ma soprattutto per Filippo che di ritorno dalla cerimonia ci scrive queste righe molto toccanti:

 

“Bruno Bertoldi, ultimo sopravvissuto alla strage nazista di Cefalonia del settembre 1943 oggi ha quasi 104 anni. Sta bene e vive nella sua casa di Bolzano. Nel 2019 aveva raccolto con me la sua storia pazzesca nel libro “L’ultimo sopravvissuto di Cefalonia” edito da Longanesi.

 

Era rimasto sospesa nel vento però la possibilità di arrivare a Cefalonia fisicamente e visitare questi luoghi impervi, selvaggi e pieni di storia; il Covid lo aveva impedito.

 

Oggi si è chiuso un cerchio bellissimo.

 

Grazie a Reporter Live che ha organizzato un viaggio della memoria sui luoghi del libro, siamo venuti qui con sedici lettori/viaggiatori ed abbiamo visitato i luoghi in cui Bruno visse, fuggì, ebbe salva la vita ed i punti nei quali i nazisti massacrarono migliaia di italiani. Un’emozione fortissima, indimenticabile, ritrovare la casa dove Bertoldi visse abbandonata e in rovina dopo il terremoto del 1953. Un colpo al cuore vedere la villa distrutta e coperta dai bouganvilles e dai fichi d’India dove un ufficiale tedesco gli salvò la vita la mattina del 22 settembre 1943 facendolo fuggire.

 

Un momento molto commovente la cerimonia con il prete presso il sacrario e la deposizione della corona di alloro alla memoria dei caduti.

 

Un viaggio unico, ricco di emozione e umanità, che ha avuto sullo sfondo l’anima gentile e gli occhi azzurri come il cielo di giugno di Bruno, che come un angelo custode ci ha protetti e guidati in silenzio, con la voce del vento e quella del mare che si rompe lungo le scogliere.

 

Lo stesso che Bruno sentiva ogni notte prima del massacro.

 

Il senso più alto di questo viaggio è compiuto.

 

Rendere giustizia a chi qui perse la vita in nome della nostra libertà ed anche a chi come Bruno, la vita riuscì a salvarsela tra patimenti e sofferenze indicibili.

 

Perché come cantava il poeta Ungaretti.

 

“Qui vivono per sempre gli occhi che furono chiusi alla luce perché tutti li avessero aperti per sempre alla luce”.

 

Già.

 

Anche qui, a Cefalonia.

 

Dove il mare azzurro e meraviglioso è ancora confuso al sangue degli italiani trucidati e dimenticati.

 

A Bruno ed a tutti quelli come lui.

 

Filippo Boni

 

Related posts

Leave a Comment