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“Mugua” in un villaggio africano

foto di sabrina ferrario in africa aprile 2015 (1)

Quando si parla di viaggi missionari si è portati a pensare che bisogna partire carichi di vestiti, giochi, vari oggetti usati che noi pensiamo di donare a chi ne ha più bisogno, oppure con un bel portafoglio pieno di soldi destinati alla beneficenze. Sbagliato! Ciò di cui le persone e soprattutto i bambini di un villaggio rurale in Africa hanno veramente bisogno è solo la nostra presenza. Una settimana, un mese, un anno… Non importa quanto, la cosa che conta è trovare almeno un po’ di tempo da passare con loro.

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Gli zambiani si stupiscono di vedere un mugua, uomo bianco, il modo con cui ancora ci chiamano – segno che la ferita profonda lasciata nel periodo coloniale a questo continente non è ancora passata – mescolato tra la gente di un villaggio. Pensano di essere persone senza valore, poveracci con la sfortuna di essere nati in un posto sbagliato dimenticato dal mondo, invece no, ecco che qualcuno dal “ricco” occidente porta un sorriso anche a loro.

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Ma soprattutto per il periodo in cui si vive nel villaggio, si condividono le stesse esperienze di vita quotidiana, come andare a pompare l’acqua al pozzo, cercare di far sopravvivere le verdure che crescono in un territorio troppo arido perché sia coltivato, andare al mercato a comprare la verdura…

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E poi ci sono i bambini, che ancora più dei grandi non hanno bisogno di beni materiali per donarti un sorriso, ma solo di persone che giochino con loro. Quando nasci in un paese come Lusitu fin da piccolo impari a lavorare nei campi, a fare scorte di acqua e di cibo… Solo in un secondo momento viene la scuola ed il gioco.

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I grandi non trascorrono molto tempo con i bambini, e allora qui ci siamo noi. Noi che facciamo divertire i bambini, che gli insegniamo nuovi giochi, filastrocche, canzoni… E anche se non parliamo tonga e loro non conoscono l’inglese, ci si comprende con il linguaggio universale dell’amore. Non servono le parole quando un bambino è solo contento di saltare da un muretto e tu sei li pronto a prenderlo per farlo divertire, non servono le parole quando porti i pennarelli e fogli per creare disegni fantasiosi…. Bastiamo noi che troviamo del tempo da dedicare al futuro dell’Africa.

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Dunque se questo tempo tu l’hai trovato, prepara i bagagli che Lusitu e mille altri paesi africani ti aspettano, ma preparati a tornare con una valigia colma di ricordi che ti cambieranno il modo di vedere e di affrontare la vita.

Sabrina Ferrario

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One Thought to ““Mugua” in un villaggio africano”

  1. Vero, verissimo. Brava Sabrina e Maurice.

  2. Vero, verissimo. Brava Sabrina e Maurice.

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